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In questo articolo non dispenseremo pillole di email marketing, web analytics o digital branding. No, no, no. Dai tre giorni in fiera a Rimini abbiamo portato a casa qualcosa di ben più sostanzioso: senza di questo, non c’è pillola che tenga.
Il nome Web Marketing Festival può far pensare a un carosello di interventi formativi tenuti da esperti delle più disparate discipline del digital marketing – dal Branding alla SEO, dal Social Advertising al Web Design, solo per citarne alcune – a un’occasione di networking e a una distesa di stand dove aziende e start up presentano i propri prodotti e servizi. Giusto: ma i tre giorni in fiera a Rimini non sono stati solo questo.
Accessibilità, intelligenza artificiale, inclusività. Potrebbero bastare queste tre parole a sintetizzare la decima edizione del più grande festival dedicato all’innovazione. O forse ne basta solo una: umanità.
Sì, perché già dopo i primi interventi, lo slogan del WMF22 “We Make Future” non lasciava più spazio a dubbi di interpretazione: il futuro sono idee, strategie e tecnologie, certo, per costruire un mondo di domani – online e “offline” – migliore. Per il pianeta, per le persone, tutte.
Linguaggio inclusivo, sviluppo di piattaforme digitali accessibili anche alle persone con disabilità, implementazione di sistemi machine learning per l’applicazione medicale e l’inaspettato successo di contenuti digitali, risultati vincenti in virtù di un messaggio in cui le persone si identificano. Si è parlato di tutto questo, su un palco che ha ospitato figure apparentemente inconciliabili tra loro e che invece sono, ciascuna a suo modo, attori dello stesso copione. Cos’hanno in comune il tiktoker Mattia Stanga e Federico Faggin, l’inventore del microprocessore Intel 4004?
Sono persone, che stanno costruendo un futuro che è già in atto.
E a proposito di fatti, è stato bello vedere che le parole (anche quelle in musica) di tutti gli ospiti del mainstage sono state tradotte simultaneamente nella lingua dei segni.
Tutto bellissimo, dirai, ma il marketing? Quanto letto finora forse ti ha fatto pensare alla fiera delle buone intenzioni più che a un festival di marketing. Ma tutto torna. La direzione in cui va il mondo definisce nuovi trend di mercato e, a cascata, nuove strategie di business, linguaggi e sviluppi tecnologici. Del resto il marketing serve a vendere e – ogni tanto è bene che ce lo ricordiamo – chi compra è una persona: parte di un’umanità che ora più che mai fa rima con diversità.
I brand più attenti hanno capito che per restare a galla devono adeguare la propria value proposition. Gli algoritmi di Google cambiano in base al comportamento dell’utente, l’UX Design esplora nuove strade. Le 4 P del marketing, product, price, place, promotion, secondo Roberto Olivi, direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione di BMW Italia S.P.A oggi sono 3 e sono radicalmente cambiate: People, Purpose e Passion.
Al WMF22 il marketing c’era e ha dimostrato come si stia attrezzando per parlare e agire in modo sempre più umano. Ok, forse non necessariamente per bontà d’animo, ma ben venga se questo serve a plasmare una realtà inclusiva, accessibile e sostenibile.
Ecco, il Web Marketing Festival 2022 ci ha dato tanti spunti pratici per il nostro lavoro e una preview sui futuri scenari della tecnologia, della comunicazione e del marketing. Ma, a sorpresa, il festival dedicato all’innovazione ci ha fatto tornare più umani.