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In molti abbiamo sentito parlare dell’esperimento che ha coinvolto oltre 2.500 lavoratori in Islanda e ci siamo incuriositi di fronte alla modernità, già nota ai paesi nordici, di una proposta che a noi può sembrare così sovversiva. Tra il 2015 e il 2019 in Islanda si è sperimentata la settimana lavorativa di 4 giorni e, ora che i risultati sono stati analizzati e confrontati con gli indici globali, questo test è considerato da tutti «un successo travolgente».
Grazie all’esito positivo i sindacati islandesi hanno potuto rinegoziare i modelli lavorativi nazionali: ad oggi nell’isola l’86% della forza lavoro è passata a orari più brevi mantenendo la stessa paga. Ma non solo. Ora anche in molti altri paesi – dalla Spagna alla Nuova Zelanda – si sta provando la settimana ridotta.
Per rispondere a questa domanda è interessante fare riferimento alle ricerche raccolte nel documento State of the Global Workplace 2021. Oltre alla produttività e alle prestazioni, l’agenzia Gallup ha considerato il coinvolgimento dei dipendenti perché fortemente correlato al loro benessere. Come calcolarlo, però? L’agenzia non ha tenuto conto soltanto di fattori come la felicità o la soddisfazione del singolo ma anche di elementi legati alle prestazioni, come l’essere consapevoli di cosa gli altri si aspettano da sé, il sapere di come il proprio lavoro contribuisce allo scopo aziendale e lo sperimentare l’incoraggiamento e lo sviluppo.
I dipendenti coinvolti agiscono in modo diverso superando le aspettative, dando alle realtà in cui lavorano un chiaro vantaggio competitivo.
«Il risultato lavorativo non sta nella quantità ma nella qualità del tempo che dedichiamo a compiere le nostre mansioni. Non si tratta di lavorare più velocemente, ma piuttosto di lavorare in modo più intelligente.»
Su questo concetto si basa il pensiero di Andrew Barnes, amministratore e proprietario della Perpetual Guardian, azienda neozelandese che fornisce servizi di gestione finanziaria con oltre 240 dipendenti. Barnes ha sperimentato per un paio di mesi questo modello di flessibilità nel 2018 scoprendo che la produttività, l’impegno, la soddisfazione, l’equilibrio vita-lavoro e il benessere dei dipendenti non erano mai stati migliori. Da quel momento ha introdotto la settimana da 4 giorni lavorativi come modello fisso. Vuoi saperne di più? Guarda questo video
Per stimolare il dibattito sul futuro del lavoro e dare spunti concreti per cambiare il paradigma, Barnes ha anche fondato il movimento 4 Day Week Global. Si tratta di una campagna che, ad oggi, ha coinvolto 37 paesi nel mondo. Tra le realtà che hanno applicato il sistema lavorativo di 4 giorni a settimana si contano:
Per approfondire clicca qui Il tempo ha un valore inestimabile nella nostra vita. Anche nel lavoro deve essere impegnato in modo intelligente. Forse anche in Italia evolveremo verso la riduzione della giornata lavorativa a 4 giorni…ma nel frattempo impegniamoci a cogliere ogni momento per coinvolgere dipendenti e colleghi e sentirci noi stessi coinvolti e soddisfatti nelle nostre attività!