#Sviluppo
Ottimizzazione SEO e CMS headless: c’è chi dice no. In realtà, per quanto richieda maggiori competenze tecniche e una stretta collaborazione con il team sviluppo, un CMS headless offre grandi vantaggi per la SEO optimization sia in termini di flessibilità, che di controllo e distribuzione dei contenuti.
Vediamo perché l’ottimizzazione SEO è considerata più difficile su un CMS headless e sfatiamo subito i falsi miti a riguardo: let’s go!
Probabilmente lo sai, ma facciamo un piccolo passo indietro: cos’è un CMS headless? È un sistema di gestione dei contenuti che scollega completamente il front-end e il back-end.
Un CMS headless separa il contenuto di un sito web dal suo design e codice: questo fa sì che che tutte le operazioni di back-end, come la creazione dei contenuti e la loro memorizzazione nel database, siano separate dal rendering a video degli stessi contenuti e permette di creare i contenuti una volta sola e distribuirli facilmente su diversi canali e dispositivi in modo indipendente.
Un CMS headless, rispetto ai CMS tradizionali, consente uno sviluppo flessibile, collaborativo e scalabile.
Back-end e front-end scollegati permettono di distribuire facilmente i contenuti su più canali, riutilizzandoli e personalizzandoli per diversi usi e piattaforme (app mobile, e-commerce). Anche la gestione dei documenti è ottimizzata, perché un CMS headless permette di archiviare, gestire e utilizzare i diversi tipi di file nel formato più opportuno.
I sistemi headless permettono l’accesso simultaneo da parte di più utenti: gli sviluppatori possono lavorare separatamente sul front-end e sul back-end, senza influire sul contenuto del livello di presentazione, e possono utilizzare qualsiasi linguaggio e strumento di programmazione (anche codice personalizzato) senza vincoli dettati dalla piattaforma.
Grazie alla separazione tra front-end e back-end ogni parte del CMS può crescere, cambiare e scalare in modo indipendente: ciò significa che è possibile aggiungere un altro server web o ridisegnare completamente un sito senza dover modificare l’intero sistema. Molti programmi CMS headless sono hostati su cloud, perciò è possibile implementare la capacità di storage in base alla crescita dei contenuti o del traffico.
Tutto qui? No, infatti la separazione tra front-end e back-end offre anche più sicurezza e la gestione di contenuti riutilizzabili rende il sito più leggero e versatile (velocizzando anche i tempi di caricamento).
Complice il fatto che i CMS tradizionali offrano strumenti integrati per la SEO, mentre per i sistemi headless vanno sviluppate soluzioni ad hoc, il pensiero comune è che ottimizzare le performance e la visibilità di un sito headless sia una scommessa a perdere.
Non è così e te lo dimostriamo sfatando 4 falsi miti sulla SEO e i sistemi headless:
Vero che i CMS tradizionali offrono strumenti integrati, ma ciò non significa automaticamente che siano ottimizzati lato SEO: a prescindere dal tipo di CMS quindi questo serve un front-end sviluppato correttamente, con HTML e CSS ben strutturati.
Falso: i CMS headless possono supportare metadati SEO, solo richiedono un approccio più manuale e personalizzato rispetto ai CMS tradizionali dove molte funzionalità sono già integrate. Ah, a dirla tutta ci sono anche sistemi headless come Contentful, che hanno già una gestione preimpostata, quindi…
Falso: i CMS headless possono supportare metadati SEO, solo richiedono un approccio più manuale e personalizzato rispetto ai CMS tradizionali dove molte funzionalità sono già integrate. Ah, a dirla tutta ci sono anche sistemi headless come Contentful, che hanno già una gestione preimpostata, quindi…
Se un CMS headless non dispone di plugin SEO predefiniti come un CMS tradizionale non significa che non si possano implementare soluzioni SEO: in questo caso va fatto uno sviluppo ad hoc. Quindi: falso, mentre è vero che, se non si seguono le best practice SEO, Un CMS tradizionale non è assolutamente garanzia di un sito ottimizzato.
Ottimizzare lato SEO un sito costruito su un sistema headless non solo è possibile, ma in ultima analisi – affidandosi a un team di sviluppo capace di gestire la complessità richiesta – è anche la scelta che porta risultati più performanti sotto molteplici punti di vista: indicizzazione compresa.
Costruire un sistema headless richiede sicuramente più competenza tecnica e un maggiore investimento di risorse specialmente in fase di start-up, ma permette di creare siti in grado di offrire molteplici esperienze utente personalizzate, una navigazione nettamente più veloce (amica della SEO) e, proprio grazie alla separazione di back-end e front-end, può portare risultati eccellenti per la SEO e il content marketing multicanale.
Se vuoi approfondire questo tema ti consigliamo di correre al webinar CMS Headless e SEO: Davide Rosi, Technical SEO & Web Performance Specialist di Fattoretto Agency e Andrea Faliva, CEO & Founder di Palazzina Creativa (eh eh) presentano esempi pratici e casi studio di siti web sviluppati in modalità headless che hanno già migliorato la loro visibilità e performance.
Trovi la registrazione del webinar qui: buona visione!