La mamma ce lo diceva sempre: “Non si giudica un libro dalla copertina”.
Tuttavia, è proprio quello che noi designer dobbiamo fare ogni giorno.
Quando ci approcciamo alla progettazione di un sito web o di un qualsiasi applicativo digitale è proprio questo il fine, rendere la copertina del nostro libro quanto più bella e attraente possibile agli occhi dell’utente, attraverso la riorganizzazione di contenuti, elementi di design, progettazione dello user flow e tutte le armi che abbiamo nella nostra fondina.
E adesso chi glielo dice a mamma che i nostri libri vengono giudicati dalla copertina?
Spesso, però, ci troviamo a navigare un sito web, cambiare pagine, cliccare di qua e di là per ritrovarci a dire: “che noia”. In realtà, c’è un modo per evitare tutto ciò: creare movimento.
Quindi, via libera all’utilizzo di animazioni e, in particolare, di micro-interazioni.
Cosa sono le micro-interazioni?
Le micro-interazioni sono eventi di un singolo elemento che hanno un unico scopo: coinvolgere l’utente per offrire una User Experience soddisfacente e che non lo spinga ad abbandonare la navigazione nel breve termine. Le possiamo trovare nei siti web, applicazioni e dispositivi in generale.
In parole povere le micro-interazioni sono tutti quegli elementi di design che troviamo in un sito web che, se azionati, ci restituiscono un feedback visivo o di altro tipo.
Vediamo alcuni esempi concreti:
Ma quindi sono acrobazie visive fini a sé stesse?
Che bello, si muove tutto!
Le micro-interazioni sono solo belle da vedere? Assolutamente no.
Come dicevamo in precedenza, le micro-interazioni hanno lo scopo di migliorare la User Experience e portano plus concreti ai nostri prodotti digitali rendendo più interattive le nostre “copertine”.
Ok, ma concretamente perché il cliente dovrebbe investire per creare un prodotto digitale che prevede la progettazione e lo studio di questi elementi?
Ve lo spieghiamo in 6 semplici motivi:
- Danno controllo tramite un feedback istantaneo;
- offrono all’utente una guida “invisibile”;
- rendono l’esperienza dell’utente molto più gratificante;
- migliorano la navigazione sul sito, app o qualsiasi altra interfaccia digitale;
- aumentano di molto la probabilità di conversione;
- incoraggiano la condivisione, il commento o il gradimento dei contenuti.
Provate a immaginare un utente che naviga un sito web nel quale, cliccando un pulsante, non succede assolutamente niente. Probabilmente rimarrebbe qualche secondo ad attendere per poi, scocciato, abbandonarlo.
Circostanze del genere capitano quando, una volta cliccato il pulsante, il sito si trova a caricare una nuova pagina ma l’utente non viene messo in condizione di recepire questo messaggio. Probabilmente aggiungendo un semplice loader, una barra di caricamento o qualsiasi altro feedback, l’utente comprenderebbe facilmente lo stato di caricamento e, di conseguenza, rimarrebbe nel sito invece di abbandonarlo.
Quindi, come avrete capito, le micro-interazioni, oltre ad essere esteticamente piacevoli e coinvolgenti hanno lo scopo primario di fornire un’informazione su ciò che sta accadendo.
La domanda che bisogna sempre porsi prima di decidere se inserire una micro-interazione o meno è: stiamo aggiungendo significato?
Se la risposta è “no” allora stiamo sbagliando strada, l’animazione fine a sé stessa ha poco senso e potrebbe rivelarsi controproducente.